lunedì 25 ottobre 2010

L'economia sarà mai una scienza esatta?


Pochi giorni fa è venuto a mancare il Prof. Benoît Mandelbrot, padre della geometria frattale; qualche ricerca su internet e ho scoperto che esiste anche una branca di questa scienza che si applica al campo economico, la cosiddetta economia frattale!
A partire dai primi anni Sessanta, e fino ai giorni nostri, l'applicazione della geometria frattale a questioni economiche ha condotto Mandelbrot a mettere in discussione alcuni consolidati fondamenti dell'economia classica e della finanza moderna, quali l'ipotesi di razionalità dei comportamenti degli agenti economici, l'ipotesi dell'efficienza del mercato, e quella secondo cui i movimenti dei prezzi di mercato sono descrivibili come un cammino casuale (random walk) in analogia al moto browniano di una particella in un fluido. L'analisi frattale delle variabili economiche e finanziarie ha portato nell'ultima decade alla nascita della cosiddetta finanza frattale, nella quale lo stesso Mandelbrot ritiene siano attualmente impegnati almeno un centinaio di ricercatori. Altri ricercatori sono impegnati nel più vasto campo dell'econofisica.
E pensare che io avevo sempre creduto che l’economia fosse una scienza inesatta!! Comunque, se queste branche della scienza ci aiutano a capire cosa succede nei mercati e soprattutto cosa succederà nel futuro, come potremo evitare le crisi economiche e eliminare un po’ di incertezza, ben vengano. Personalmente ritengo che sia molto difficile ingabbiare l’economia in rigide regole matematiche -non me ne vogliano gli econofisici-, perché il mercato è fatto di attori umani, esseri sensibili alle notizie che trapelano e incredibilmente difficili da anticipare.

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