martedì 21 settembre 2010

Il Profumo dell'addio

La bomba è scoppiata, e si sa, quando scoppia una bomba c’è un gran schiamazzare, tutti che parlano, voci non confermate che si rincorrono, insomma, non si riesce a capire bene cosa sia successo. Proprio per questo motivo abbiamo cercato di lasciare che le acque si calmassero un po’ prima di parlare quello che è su tutti i giornali, economici e non: Alessandro Profumo, l’Amministratore Delegato di Unicredit, ha lasciato la guida del gruppo bancario il 21 settembre dopo che il CdA ne aveva chiesto le dimissioni.
La reazione del mercato è stata immediata, e di certo non ci potevamo attendere che una decisione del genere non avesse pesanti ripercussioni sul valore di borsa di Unicredit: ieri il titolo ha perso circa il 4%, oggi si assiste ad una lieve ripresa, inferiore al punto percentuale. Sempre oggi era atteso l’incontro tra il presidente di Unicredit (cui è temporaneamente affidata la gestione del gruppo) e Bankitalia.
La coltre di fumo che ha destato la “bomba” non si è del tutto dissipata, ma è chiaro che alla base dei dissidi tra CdA e Profumo c’è la forte presenza libica nel pacchetto azionario di Unicredit. Tanto forte che sia i vecchi azionisti sia autorità istituzionali (il sindaco di Verona ne ha parlato sulla stampa) temono una scalata libica. Ora, il pericolo libico è forse remoto, certo è che una scalata ai danni di una delle più importanti banche italiane non sarebbe auspicabile in questo periodo; ma allora, se il problema non è la Libia, perché c’è stato questo cambio al vertice? Abbiamo provato a spulciare i dati di bilancio in cerca di informazioni, ma purtroppo non ne siamo venuti a capo… solo il tempo dissiperà la coltre fumosa attorno a questa storia… Intanto vi vogliamo raccontare quello che abbiamo raccolto sul vecchio AD.
Ma chi è Alessandro Profumo? Un signore distinto con alle spalle una carriera eccellente tra banche e consulenza aziendale, che nel 1998 approda alla guida del neonato gruppo bancario Unicredit. Qui inizia la sua politica di acquisizione di istituti bancari minori, con un occhio di riguardo verso l’Est Europa; (ricorderete che quando scoppiò la crisi finanziaria fu proprio Unicredit uno dei titoli più ballerini, proprio perché si temeva per l’esposizione verso i paesi dell’Est).
Una data significativa in questo processo di acquisizioni è il 2007, con la fusione di Unicredit con Capitalia, Profumo è a capo di uno dei più grandi gruppi bancari d’Europa. Adesso non gli rimarrà altro che consolarsi con la buonuscita con cui sarà congedato da Unicredit, stimata intorno ai 40 milioni di euro.

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